Alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo? I consigli del biologo nutrizionista
La parola al biologo nutrizionista
Dott. Andrea Mana
Ultimamente hai notato che, dopo mangiato, comincia a manifestarsi un forte bruciore di stomaco e non sai come mai? Appena ti sdrai a letto o sul divano comincia a salire un forte senso di bruciore allo stomaco che arriva fino alla gola e vorresti capire se è un problema legato alla tua alimentazione? Il medico ti ha diagnosticato reflusso gastroesofageo e ti piacerebbe cominciare a seguire l’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo?
Non ti preoccupare! Prenditi cinque minuti di tempo e leggi questo articolo!
Scoprirai che il reflusso gastroesofageo è una patologia molto comune che se non curata adeguatamente modificando anche l’alimentazione e lo stile d vita può peggiorare notevolmente. Tuttavia se affrontata attraverso cambiamenti radicali nel regime alimentare può attenuarsi notevolmente e in alcuni casi anche scomparire.
Buona lettura!
Reflusso gastroesofageo : cos’è e come riconoscerlo per affrontarlo
Se dopo aver mangiato cominci a percepire una forte sensazione di bruciore di stomaco che tende a peggiorare in posizione sdraiata, potresti soffrire di reflusso gastroesofageo. Ma esattamente che cos’è il reflusso gastroesofageo e come si sviluppa?
Il reflusso gastroesofageo è una patologia che coinvolge stomaco ed esofago, cioè il tubo cavo che unisce la gola (la faringe) allo stomaco.
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando lo sfintere esofageo (muscolo ad anello) che normalmente tiene chiusa la parte inferiore dell’esofago evitando che cibo e acido gastrico refluiscono nell’esofago, non funziona correttamente.
A causa del malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore, quindi, si può sviluppare il reflusso di acido e bile.
Quando un soggetto è in piedi oppure seduto, la forza di gravità aiuta a prevenire il reflusso del contenuto gastrico nell’esofago; per questo motivo il reflusso può peggiorare in posizione sdraiata.
Può capitare, inoltre, che il reflusso si verifichi più facilmente subito dopo i pasti, quando il volume e l’acidità del contenuto gastrico sono più elevati e lo sfintere esofageo ha meno probabilità di funzionare correttamente.
Oltre ad un problema meccanico legato al malfunzionamento dello sfintere esofageo, ci sono altri fattori che contribuiscono a peggiorare il reflusso gastroesofageo, tra i quali:
- aumento di peso
- bevande gassate e contenenti caffeina
- fumo
- determinati farmaci
- cattive abitudini alimentari
- alcol
Come abbiamo detto sopra, il bruciore di stomaco o pirosi, un dolore urente dietro lo sterno, è il sintomo più evidente del reflusso gastroesofageo. Spesso il reflusso gastroesofageo che causa bruciore di stomaco e accompagnata da altre complicanze:
- rigurgito
- difficoltà di deglutizione
- tosse o rantolo
Il rigurgito si determina quando il contenuto dello stomaco raggiunge la bocca, causando mal di gola, raucedine, tosse o sensazione di nodo in gola.
Le difficoltà di deglutizione sono tipiche in soggetti che presentano bruciore di stomaco di lunga data.
Invece nei casi in cui il contenuto dello stomaco cola nei polmoni, può insorgere tosse o rantolo.
Se il reflusso gatroesofageo non viene curato per tempo e trascurato possono verificarsi anche:
- infiammazioni dell’esofago
ulcere dell’esofago - restringimento dell’esofago
- insorgenza di tumori
Ad ogni modo, è possibile tenere sotto controllo il reflusso gastroesofageo e, se diagnosticato in tempi rapidi, può essere anche eliminato, curando in particolar modo lo stile di vita e l’alimentazione.
Infatti, come abbiamo detto sopra, alcune cattive abitudini alimentari possono contribuire all’insorgenza e al peggioramento del reflusso gastroesofageo. Seguire un’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo, quindi, è fondamentale per liberarsi di quella fastidiosa sensazione di bruciore di stomaco che spesso ti impedisce di godere di una cena in compagnia di amici oppure ancora di recarti al ristorante perché temi di trascorrere la notte in bianco a causa del bruciore di stomaco.
Quindi qual è l’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo?
Se sei curioso di scoprire come riuscire a tenere a bada il tuo bruciore di stomaco o quella fastidiosa tosse che accompagna le tue giornate continua a leggere e scoprirai l’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo!
Come curare l’alimentazione per reflusso gastroesofageo
Tra i rimedi a tua disposizione per evitare l’insorgenza del reflusso seguire un’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo è sicuramente fondamentale.
Innanzitutto, se soffri di reflusso gastroesofageo impara ad evitare di associare alcune categorie di nutrienti che ti impediscono una buona digestione.
Un’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo evita di associare proteine e carboidrati.
Infatti gli enzimi che si occupano della digestione di queste due classi di nutrienti sono in competizione tra loro: le proteine necessitano di un ambiente acido per essere digerite mentre i carboidrati hanno bisogno di un ambiente basico.
Proteine e carboidrati insieme provocano, quindi, un arresto della digestione di entrambi i nutrienti e i carboidrati che sono quindi costretti a rimanere più a lungo del necessario nello stomaco, danno ordine a processi putrefattivi.
Per un’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo evita anche la combinazione di acidi e carboidrati.
In questo caso, infatti i cibi e le bevande acide, come ad esempio vino, birra, frutta acidula, succhi di frutta, bevande zuccherine, tendono ad abbaiare il PH gastrico e quindi rallentano la digestione dei carboidrati.
Anche la combinazione di grassi cotti e proteine è da evitare se vuoi seguire l’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo!
Infatti i grassi cotti tendono a rallentare i tempi di digestione delle proteine nell’intestino e generano processi putrefattivi che possono causare appunto refuso gastroesofageo.
Un’alimentazione corretta per reflusso gastreosofageo contempla anche eliminare prodotti di bassa qualità per far spazio a quelli di qualità in quanto i primi, nel lungo periodo, possono causare problemi di reflusso gastroesofageo a causa di tutti gli additivi chimici che spesso vengono utilizzati per la loro preparazione così come anche gli anabolizzanti nella carne.
Evitare anche la frittura come tipologia di cottura può essere una buona abitudine alimentare per cercare di gestire al meglio il tuo reflusso gastroesofageo. Infatti la frittura degli alimenti sviluppa, numerose sostanze tossiche in relazione sia al tipo di olio utilizzato sia alla temperatura di cottura.
Ed infine un’alimentazione corretta per reflusso gastroesofageo implica la drastica riduzione di tutti i carboidrati semplici o ad elevato indice glicemico come zucchero, frutta, dolci, miele etc…, in quanto questi causano evidenti problemi digestivi responsabili dell’insorgenza del reflusso gastroesofageo.
Tuttavia per poter tenere sotto controllo il reflusso gastroesofageo e cercare di eliminarlo definitivamente valuta la possibilità di rivolgerti ad un biologo nutrizionista con il quale iniziare un percorso nutrizionale personalizzato e adattato alla tua persona e alle tue esigenze di vita e di salute.
Dopo aver eseguito una approfondita anamnesi e analizzato le tue abitudini alimentari ed il tuo stile di vita, infatti potrai valutare insieme al biologo nutrizionista a quale ti sarai rivolto come modificare la tua alimentazione, eliminando determinati cibi ed inserendo invece quelli più adatti a migliorare ed eliminare il reflusso gastroesofageo nell’ottica di perseguimento di uno stato di benessere fisico.
Se necessiti di maggiori informazioni sul reflusso gastroesofageo, visita il mio sito o compila il form qui sotto per prendere un appuntamento per una visita personalizzata.