Nutrizione Clinica
dislipidemie
Nutrizione Clinica
dislipidemie
DIETA dislipidemia TORINO
DIETA per la dislipidemia
Alcuni tipi di grassi possiamo produrli in autonomia, mentre altri dobbiamo prenderli dall’esterno, assumendo ad esempio gli omega 3 e gli omega 6. Si è scoperto che i grassi idrogenati, come ad esempio la margarina, sono deleteri per il nostro corpo, in quanto creano moltissimi problemi a livello cellulare perché non sono grassi naturali, ma ottenuti chimicamente e quando li inglobiamo nelle cellule, creano delle problematiche nelle membrane rendendole instabili. Lo stesso discorso vale per i grassi trans. Anche questi grassi danneggiano le membrane cellulari, creando un’infiammazione cronica di basso grado che favorisce la formazione di placche aterosclerotiche. I grassi trans li troviamo in tutti i cibi industriali e ultra raffinati, poiché costano meno e aiutano a conservare più a lungo il prodotto.
Grazie a questi studi si è compreso che non tutti i grassi sono cattivi e non è corretto affermare che se mangiamo cibi grassi i nostri valori ematici, di lipidi, variano, creando dislipidemie. Va tuttavia considerato che l’alimentazione occidentale è caratterizzata da una “sovralimentazione”. Assumere per un tempo prolungato più calorie di quelle che ci servono, porta ad accumulare grasso e a favorire l’insorgenza di dislipidemie. Per questo è necessario l’aiuto di un biologo nutrizionista per formulare una dieta equilibrata.
NUTRIZIONISTA PER dislipidemia TORINO
la visita con il nutrizionista per la dislipidemia
Il biologo nutrizionista guida il paziente, educandolo ad una corretta alimentare ed aiutandolo a comprendere quali alimenti mangiare e quali è meglio evitare, predisponendogli un piano alimentare dedicato in cui saranno presenti gli alimenti, e quindi anche i grassi, che sono necessari per l’organismo.
Tuttavia, per un miglioramento della dislipidemia, è fondamentale anche aumentare l’attività fisica in quanto aumentando il consumo calorico e migliorando l’alimentazione si uscirà dallo stato di sovralimentazione continuo.
Nei casi più gravi, si potrà intervenire anche con dei farmaci mirati, laddove il medico lo reputi necessario.
DOMANDE FREQUENTI SULLA dieta per la dislipidemia
Facendo prevenzione e controllando periodicamente lo stato dei grassi nel sangue.
Appena si riscontreranno nel paziente delle variazioni dello stato dei grassi nel sangue si potrà intervenire tempestivamente.
La prevenzione è fondamentale non solo nei soggetti che già a livello endogeno producono più lipidi, per cui sarà necessario monitorare nel tempo le variazioni nei parametri ematici, ma anche in tutti i soggetti, al di là anche di fattori genetici perché le dislipidemie, se non trattate, portano a problematiche vascolari sia coronariche sia a placche aterosclerotiche periferiche.