Nutrizione Clinica
Ipercolesterolemia
Per chi è affetto da ipercolesterolemia è fondamentale essere seguiti con una dieta specifica elaborata da un nutrizionista professionista.
Nutrizione Clinica
Ipercolesterolemia
Per chi è affetto da ipercolesterolemia è fondamentale essere seguiti con una dieta specifica elaborata da un nutrizionista professionista.
DIETA IPERCOLESTEROLEMIA TORINO
DIETA PER IL cOLESTEROLO ALTO
Quando si parla di colesterolo, bisogna stare molto attenti perché ci si avventura in un argomento delicato e complesso.
Per anni abbiamo avuto informazioni contrastanti sul colesterolo: chi diceva che avere il colesterolo alto è deleterio, chi invece sosteneva che non andasse tenuto in considerazione.
L’argomento è molto articolato, ma cercando di spiegare brevemente il ruolo del colesterolo nel corpo umano, si può affermare, in estrema sintesi, che il colesterolo è essenziale alla vita.
Infatti il colesterolo è una molecola lipidica che serve a stabilizzare le membrane cellulari, è un precursore per gli ormoni steroidei, ed è anche il precursore della vitamina D, oltre che un componente fondamentale della bile.
NUTRIZIONISTA PER COLESTEROLO ALTO TORINO
la visita con il nutrizionista PER L'IPERCOLESTEROLEMIA
Per i soggetti affetti da ipercolesterolemia è fondamentale essere seguiti da un nutrizionista che possa guidare il paziente, preparando un piano alimentare dedicato, che serva a cambiare subito la tipologia di alimentazione del soggetto, individuando cibi specifici e tempistiche di assunzione, regolando anche l’apporto calorico, il tutto per portare ad un miglioramento dei parametri e ridurre l’ipercolesterolemia.
Potrebbe essere anche opportuno inserire dell’attività fisica con un’intensità medio-alta, per aiutare e velocizzare i processi di miglioramento.
Va ricordato, infatti, che il corpo tende alla omeostasi, quindi, per cominciare a vedere dei cambiamenti nei valori del colesterolo, sarà necessario attendere alcuni mesi.
DOMANDE FREQUENTI SULLA DIETA PER IL COLESTEROLO ALTO
Il colesterolo è talmente importante come precursore che lo produciamo in autonomia e ne basta assumere pochissimo con l’alimentazione. Se nel nostro piano alimentare ne assumiamo di più della dose necessaria, il nostro corpo regola automaticamente la produzione endogena, riducendola. Da qui si comprende subito che il colesterolo, essendo una molecola fondamentale per il corpo, è finemente regolata da esso.
Molto spesso si parla di colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”, tanto è vero che l’acronimo HDL indica in genere quello buono, l’acronimo LDL quello cattivo.
Questa nomenclatura è nata a seguito di studi di correlazione che hanno evidenziato che i soggetti con alti livelli di HDL, hanno meno rischi di malattie cardiocircolatorie, mentre i soggetti con alti livelli di LDL hanno un maggior rischio di sviluppare malattie dell’apparato circolatorio.
Da qui le analisi del sangue per controllare il dosaggio di HDL e il colesterolo totale nel sangue.
Bisogna però far subito chiarezza sulla questione delle HDL e delle LDL.
Quando vengono analizzate e valutate le analisi del sangue di un soggetto, in realtà non si sta guardando esattamente il colesterolo, le HDL e le LDL, ma tecnicamente le lipoproteine adibite al trasporto del colesterolo. Oltre a queste due lipoproteine che sono le più conosciute, ne esistono altre classi, ad esempio le IDL e le VLDL, sempre correlate a una maggior incidenza di malattie cardiovascolari.
Al di là della nomenclatura, ciò che è fondamentale comprendere è che il nostro stile di vita e la nostra alimentazione influenzano incisivamente tutti questi parametri. Un altro dato da tenere in considerazione nella fase di anamnesi è la storia famigliare: alcune persone hanno dei fattori genetici che tendono a far restare alcuni parametri più alti. In questo caso il medico valuterà le possibile alternative per aiutare il paziente, anche eventualmente, prevedendo la somministrazione di farmaci per far abbassare questi parametri.
Tuttavia, l’assunzione dei farmaci potrebbe essere l’estrema ratio, visto che si è riscontrato che il cambio di stile di vita e di alimentazione e la perdita di grasso corporeo, possono essere risolutive della ipercolesterolemia. Questo perché la sintesi delle lipoproteine “cattive” è correlata all’alimentazione: l’alcol, l’eccesso di grassi e di carboidrati ne influenzano la sintesi. Il problema, quindi, non sono i macronutrienti in sé (grassi, carboidrati e proteine), ma l’eccesso di questi in un ambito ipercalorico, tipico dell’alimentazione occidentale, perché il corpo trasforma questi eccessi in colesterolo VLDL, che poi porterà alla formazione di tutte le altre classi di colesterolo.
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come funziona la prima visita
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