SOS obesità infantile: i consigli del nutrizionista per combatterla
La parola al biologo nutrizionista
Dott. Andrea Mana
Obesità infantile e alimentazione: come aiutare i nostri ragazzi
Obesità infantile: quali sono i fattori di rischio
Come abbiamo sopra accennato, l’obesità infantile è un fenomeno in larga crescita. Soprattutto negli ultimi anni, complice il periodo pandemico, l’obesità infantile ha avuto un’accelerata evolutiva, coinvolgendo tanti bambini che per necessità e poi per comodità hanno cominciato a dedicare molto più tempo ai giochi elettronici piuttosto che all’attività fisica o alle attività all’aperto.
Questa progressiva sedentarietà accompagnata da abitudini alimentari poco salutari ha portato i ragazzi ad un forte aumento di peso che in età infantile può predisporre il corpo ad accumulare più grasso anche da adulti. Infatti, proprio in età infantile e poi in età adolescenziale, il corpo permette la produzione di nuovi adipociti, cellule particolarmente adatte all’accumulo di grasso, che rimarranno per tutta la vita e consentiranno agli individui di essere più o meno predisposti ad accumulare grasso.
Tra i fattori determinanti alla maggiore diffusione del fenomeno dell’obesità infantile ha contribuito anche la disponibilità di cibi industriali già pronti, merendine e cibi processati che portano non solo all’aumento del peso ma all’insorgenza di stati di malessere sempre più preoccupanti nella vita dei ragazzi:
- Stanchezza continua
- Fatica a concentrarsi
- Difficoltà nei compiti
Il forte consumo di merendine e cibi confezionati causa un circolo vizioso in cui il bambino cerca continuamente questi alimenti in quanto non riesce mai a saziarsi e ha sempre più fame.
Oltre a questi cibi, tra i fattori di maggiore diffusione dell’obesità infantile ritroviamo anche il consumo smodato di bibite zuccherate come succhi di frutta e thè freddi. Gli zuccheri presenti in queste bevande causa un picco glicemico nel sangue, rendendo meno attenti i nostri ragazzi e portando ad accumulare adipe di difficile smaltimento.
Ma non solo. Se al consumo incontrollato di cibi industriali, super processati e bevande zuccherate si aggiunge la familiarità all’obesità o al diabete o ad altre patologie ci rendiamo conto che il quadro si complica ulteriormente.
Tra i ragazzi l’obesità infantile è in forte aumento anche a causa di cambiamenti alimentari dettati da situazioni che gli stessi vivono nei loro rapporti sociali: un dato allarmante è l’aumento di casi di obesità infantile o a rischio obesità in ragazzi che subiscono comportamenti bullizzanti in quanto riversano sul cibo la frustrazione per essere vittime di tali situazioni.
Quindi come possiamo aiutare i nostri figli se abbiamo il timore che possano cadere nel vortice dell’obesità infantile?
Continua a leggere per scoprire quali accorgimenti introdurre nella vita quotidiana dei tuoi figli
Obesità infantile e come gestirla: i consigli del nutrizionista
Sicuramente è fondamentale evitare generalizzazione e falsi allarmismi. Diventa necessario contestualizzare la condizione fisica del tuo bambino senza fermarsi ai soli numeri di peso e altezza che a volte non ci danno alcun elemento di valutazione. Verifica se tuo figlio comincia a accumulare adipe oppure se i suoi cambiamenti fisici sono dettati dalla fase di crescita.
Importante è fare attenzione a determinati alimenti che possano alterare l’equilibrio ormonale già delicato del tuo bambino che possono facilitare l’accumulo di grasso o ritardare lo sviluppo, come i polifosfati e altri interferenti endocrini.
I polifosfati sono composti chimici che vengono utilizzati nell’industria alimentare per esaltare la qualità dei cibi. Diversi sono gli alimenti con polifosfati aggiunti come:
- Carne e verdure in scatola
- Budini
- Chewing-gum
- Bastoncini di pesce
- Salse
- Carni lavorate
I polifosfati sono dannosi per la salute dei nostri ragazzi in quanto tendono a trattenere i sali minerali presenti negli alimenti ed impediscono all’organismo di assimilare correttamente calcio, ferro e magnesio.
Gli interferenti endocrini, invece, sono sostanze (naturali o sintetiche) che possono influenzare il sistema endocrino e possono modificare il metabolismo e l’equilibrio ormonale, risultando particolarmente dannosi per la salute dei ragazzi.
Sono presenti sia in alimenti come burro, pesci grassi latte e derivati e prodotti a livello industriale sia nei materiali come cartoni per cibi da asporto.
Per poter ridurre il rischio di obesità infantile è poi necessario lavorare sulle abitudini dei ragazzi non solo introducendo alimenti di qualità ma anche insegnando loro cosa mangiare a quanto mangiare.
In questo potresti valutare di farti seguire da un nutrizionista come me che potrà dare a te genitore i giusti suggerimenti per acquisire la consapevolezza di quali cibi mettere in tavola e aiutare i tuoi ragazzi a scegliere alimenti salutari al posto di cibi spazzatura.
Nel caso di obesità infantile conclamata o di rischio di obesità infantile il nutrizionista è la figura che potrà supportare i tuoi figli nella crescita e nell’introduzione di abitudini e stili di vita virtuosi che potranno essere di giovamento per tutta la famiglia.
Sarà il supporto professionale non solo elaborando un piano nutrizionale che sia sostenibile per tuo figlio e possa gratificarlo ma anche aiutandolo a scegliere l’attività fisica da introdurre nella sua vita quotidiana.
Spesso l’obesità infantile necessita di un lavoro integrato tra diversi professionisti, quali il medico di base, il nutrizionista e, se necessari, lo psicologo qualora questa condizione provochi disagio emotivo o, al contrario, l’obesità infantile sia la manifestazione esteriore di problematiche più profonde.
Se desideri maggiori informazioni su obesità infantile e alimentazione e come il nutrizionista possa aiutare i tuoi ragazzi a migliorare la loro qualità di vita con l’introduzione di abitudini alimentari virtuose, contattami per una consulenza compilando il form qui sotto